La strega che provocó il dibattito

L’episodio Biblico che vede come protagonista il Re Saul racconta di come i poteri di una mortale possano evocare un contatto con i morti: la strega di Endor riesce effettivamente, secondo questo episodio, a stabilire un contatto tra un uomo in vita ed uno spirito dell'oltretomba.

Saul, il primo sovrano di Israele, aveva perso il favore di Dio, rifiutandosi di seguire i dettami di Samuele, colui che scrisse il libro da dove poi è stato tratto questo episodio Biblico; Dio aveva così bisogno di un nuovo sovrano, un suo rappresentante fra i mortali. Il prescelto fu Davide, l’uccisore del gigante Golìa, ritratto poi dall’opera statuaria di Michelangelo, guerriero famoso ed abile nello scacciare gli spiriti maligni tramite lo strumento musicale della cetra. Saul non intendeva rinunciare al suo potere, così tentò più volte di uccidere Davide, fallendo ogni volta, perché infatti l’eroe era protetto dal Signore, al contrario del sovrano. Nel frattempo i Filistei, popolazione stabilita sulle coste della Palestina, tentarono di conquistare la terra Santa di Israele. Saul non aveva possibilità di contrastare le intenzioni dei nemici, poiché Dio gli aveva voltato le spalle, ed i suoi uomini erano tecnologicamente meno avanzati dei Filistei, così decise di rivolgersi ai morti: si recò a Endor, dall’unica Strega negromante rimasta del regno. Saul chiese alla Strega di Endor di evocare lo spirito di un profeta defunto, il quale però gli rivelò che non si poteva porre rimedio a quanto accaduto, dal momento che Saul, chiedendo aiuto alla Strega, aveva aggravato la sua situazione; gli fu così profetizzato la morte e sconfittain battaglia.


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Questa narrazione provocò numerosi dibattiti tra studiosi, che dovettero giustificare la comparsa della stregoneria all’interno del libro sacro di una dottrina così avversa  alla pratica di quest'arte. Nel corso della storia l’episodio fu giustificato come un inganno del diavolo, secondo il quale lo spirito evocato era in realtà Satana in persona, mentre altri studiosi hanno ipotizzato che potesse trattasi della comparsa di Dio.

La vicenda riguardante la  negromante di Endor e l’espediente religioso sembrano essere strumenti il cui scopo è quello di condannare la stregoneria. Nel medioevo però, si diffusero diverse pratiche, retribuite, fra i chierici, consistenti nel tentare di guarire i fedeli tramite la lettura di testi Sacri modificati basandosi su antiche formule magiche, contenute nelle scritture definite “proibite”. In alcuni casi i testi sacri vennero utilizzati anche per danneggiare il prossimo, per praticare la vendetta, e questo è un paradosso che riflette gli intrighi e controversie tra stregoneria e Cristianesimo. Durante questo periodo nacquero anche diverse scuole di magia, in Spagna, come attesta l’opera Teologica risalente al XIII secolo, di Cesario di Heisterbach, abate e scrittore tedesco. A Toledo ad esempio venivano praticati studi di necromanzia e proprio qui, racconta il testo di Heisterbach, venne chiesto ad un insegnante la prova concreta, oculare, della pratica consistente nel riportare i morti in contatto con i vivi: il maestro, condotti I giovani studenti in mezzo ad un campo, tracciò un cerchio entro il quale ordinò di non uscire, e si mostrano demoni, prima sotto forma di soldati e poi sotto forma di fanciulle, che riuscirono a persuadere una delle giovani menti, che portò con sé il trauma della catabasi ( κατάβασις, la discesa di un vivo nell’Ade). La storia narra che dopo l’accaduto il giovane abbandonò gli studi, per dedicarsi alla preghiera, dunque prese i voti; anche quest’ultima è l’ennesima storia trattante l’odio verso la magia e l’erronea modalità di intenderla. 


- @kiary.k.ika

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