Quanto spesso avete sentito pronunciare la frase “i ragazzi non hanno il ciclo”?

Sono le 07: 50, sto camminando verso l’entrata della scuola, ma il dolore al basso ventre è un
chiaro segnale: mi sta per arrivare il ciclo e non so ancora se starò peggio psicologicamente o
fisicamente, so solamente che sta per innescarsi il solito circolo vizioso che ogni mese viene a
torturarmi.
L’unica gioia di questa giornata mi sta aspettando davanti a scuola e appena incrocio il suo
sguardo corro verso di lei, affondando il viso nel suo morbido piumino profumato. “Nathan, mio
bel cucciolo” le sue parole sono come caramelle per me, quando pronuncia il mio vero nome mi
sento amato e trovo le forze per riconoscere il fatto che io mi chiami davvero così, perché a volte
mi sento talmente screditato che le opinioni degli altri riescono a superare ciò che mi farebbe
stare davvero bene: essere semplicemente me stesso.
Varchiamo la soglia dell’entrata e non mi sento pronto per rispondere ogni volta che si
rivolgeranno a me dicendo “Irene”: durante questo periodo del mese sembra sempre più doloroso
fingere di essere davvero quella ragazza i cui genitori hanno chiamato così.
Mi siedo e tiro fuori dallo zaino l’assorbente, ma quando arrivo in bagno iniziano a rimbombarmi
nella testa tutte le frasi che mi hanno ferito, tra cui “I veri ragazzi non hanno il ciclo”.
Mia mamma dice sempre che se sto così male è colpa mia, sostiene che io non riesca a vivere
tranquillamente questo “delicato periodo femminile”, ed effettivamente non ci riesco, non solo
per la dismenorrea, quanto per il fatto che sono circondato da individui che non sanno nulla, o non
vogliono sapere nulla, riguardo le persone che come me provano disforia di genere.
Guardando video informativi, leggendo commenti, ma anche sentendolo da persone, nostre
coetanee e non, vi è mai capitato di sentire dire che i ragazzi non hanno le mestruazioni? Ad alcuni
potrà sembrare banale rispondere dicendo che l’affermazione precedente è errata, mentre altri
magari stanno per buttare questo articolo giù dal balcone, o comunque mi staranno prendendo
per scema. Grazie alla sensibilizzazione e all’attivismo sviluppatosi durante gli ultimi anni,
attraverso i social, libri, manifestazioni, anche coloro che non vivono a contatto con persone che
provano disforia di genere e che non si identificano con il sesso a loro attribuito alla nascita,
avranno avuto l’opportunità di informarsi riguardo questo argomento. Purtroppo molti
sottovalutano o evidentemente non sono ancora informati riguardo ciò su cui vorrei far riflettere
con questa breve pagina di diario; sarebbe bello far sentire tutti a proprio agio, sarebbe bello se
fosse scontato il rispetto per ogni singola persona.
Con un semplice articolo non si possono spiegare argomenti tanto delicati, ma leggere queste parole
potrebbe far riflettere e potrebbe, come spero, risvegliare in tutti noi quello che dovrebbe essere
un dovere: l’informazione riguardo tematiche importanti per la salute di ognuno.

 - @kiary.k.ika

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