Cara me stessa…

Il nostro docente di italiano durante un tema ci chiese di scrivere una lettera a noi stessi. La

lettera poteva essere scritta ai noi del passato o ai noi del futuro. Io ho scelto di scrivere alla

me del passato, sperando che lei ne faccia tesoro.

Cara me,

Stai attraversando un periodo molto difficile, ne sono al corrente. Sei in terza media, e la

metà dei tuoi compagni fuma e beve, l’altra metà resta in discoteca fino a tardi e si “diverte”

anche con persone sconosciute. E poi ci sei tu. Ci sei tu, che in questo degrado generale sogni ancora la tua casetta al limitare di una foresta sperduta nel mondo, circondata dal verde. Ci sei tu che non hai mai né fumato né bevuto, sei cosciente di ciò a cui possono portare queste azioni, del potere che hanno sulla gente. Tu lo sai.

Mi ricordo il dolore che stai provando. Continui a ripeterti che sei la persona giusta nel contesto sbagliato, che i tuoi compagni sono succubi dei loro mostri, che non ti insultavano loro, era il dolore a parlare. Tu lo sai, ma continui a tenere quel quadernino, a cui stai aggiungendo pagine e pagine, su cui passi le notti a scrivere le brutte parole che ti hanno riservato durante il giorno. Io quelle parole me le ricordo, ancora adesso ci combatto contro, perché sono impresse nella mia mente. Mi ricordo degli attacchi di panico prima degli esami e delle gare, i pianti disperati dopo l'ennesima delusione, il fiato che viene a mancare quando la gente nei corridoi sussurra quando passi. Io mi ricordo tutto. E proprio perché mi ricordo, volevo dirti questo:

Cara me stessa, non hai nulla da temere, perché a oggi tu ce l’hai sempre fatta. Non hai motivo di temere gli esami, perché li hai passati tutti. Anche inglese, quella materia a noi ostile sei riuscita a passarla. E ti dirò, anche qui, alle superiori non sta andando male (per ora). Volevo dirti che sei bellissima, e che smettere di mangiare non servirà a niente, se non a causarti problemi in futuro, problemi con cui io adesso sto ancora combattendo. Volevo dirti che non devi avere paura di mettere un vestito, che leggere è una cosa bellissima, non importa quanto la gente ti prenda in giro perché hai sempre un libro sotto al naso. Quando le persone ti offendono corri a rifugiarti tra le pagine del tuo libro preferito per fuggire dalla realtà. Lo faccio anche io, non abbiamo mai smesso. Volevo dirti che non sei una delusione per i tuoi genitori, che sono orgogliosi di te, che i tuoi fratelli ti amano, che la tua famiglia ti ama. Volevo dirti che dopo tante delusioni hai trovato un’amica, un’amica vera. Volevo dirti di bruciare il quadernino. Quando la mattina ti alzi, con i capelli arruffati, il segno del cuscino sulla guancia e la vestaglia, guardati allo specchio, guardati bene e di’ all'immagine che vedi che è bella. Poi cambiati, guardati nuovamente allo specchio e di’ al riflesso che è più bello di prima. Affronta la vita a testa alta.

Ricordi il tuo cuore? Quello che è stato distrutto dalle persone e che, dopo averlo rimesso in piedi a fatica, hai chiuso in una cassaforte? Ecco; io quella cassaforte non l’ho ancora aperta. Ho cominciato a lavorare di più su me stessa, a rendermi più forte, a smettere di pensare che sono una delusione. Ho trovato una palestra che può aiutarci a realizzare i nostri sogni e, nonostante sia abbastanza distrutta dagli allenamenti e dalle gare, ci sta riuscendo. A proposito delle gare volevo dirti che se una va male la tua allenatrice non ti guarderà più con disgusto, anzi, adesso ti aiuterà a comprendere l’errore e a

migliorare. La mia prima competizione è andata male, ma la seconda è andata oltre le aspettative, non solo mie ma anche degli allenatori. Riguardo alla classe volevo dirti che non mi sono affezionata a

nessuno, ma che non sei sola, perché anche se non ho legato con nessuno, parlo con tutti. Con il tempo abbiamo imparato a gestire meglio le nostre emozioni e i nostri attacchi di rabbia; quegli orribili attacchi diminuiranno fino a scomparire. È da due anni che non partecipo a gite, e che anche se ho sempre sognato di andare al ballo della scuola non ci sono mai andata, perché in parte non mi sento ancora pronta, da un lato ho ancora paura a mettermi un vestito, ma supereremo anche questa. Non è stata una grande rinuncia. Le nostre “skills” sociali non sono migliorate neanche con un supporto psicologico, ma a livello personale abbiamo fatto grandi passi avanti. Ti ho spoilerato un po' gli anni futuri per dirti che non hai nulla da temere, che ce la farai da sola. Ora però mi devi fare un favore: non perdere mai la speranza. Troveremo qualcuno che scoprirà la combinazione per aprire la cassaforte, riuscirà a rompere la tua corazza.

Cara me stessa del passato, del presente e del futuro, spero che riuscirai a realizzare i tuoi sogni. Non smettete mai di lottare.


-Katia



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