Rincorsa all'ultima frontiera

“L’uomo è una specie evoluta”, “Trasformeremo la terra in un posto migliore” sono solo due delle frasi fatte più usate dalla società. Ci convincono fin da piccoli che l’uomo è l’essere perfetto: in grado di creare come di distruggere, amare e odiare. La specie più potente mai esistita. Eppure non raccontano l’altro lato di questa specie. Non parlano mai della sua ricerca di successo come di attenzione, della sua mania di controllo su tutto. Siamo ossessionati dal potere e siamo convinti che non ci sia nulla di male. Ci piace avere qualcosa sotto ai piedi da poter schiacciare per sentirci più alti- qualcosa che risponda alla nostra fragile autorità. Allora iniziamo a prendere quello che troviamo prima che lo faccia qualcun altro...

Sono decenni ormai che la società si impone obiettivi sempre più grandi, sempre più lontani, pur di sentirsi abbastanza grande da indossare una cravatta e una camicia. Allora iniziamo a cercare le cosiddette “ultime frontiere” così da mostrare al mondo che qualsiasi cosa vogliamo possiamo prenderla con uno schiocco di dita.

Nel 1972 è stata scattata una foto da un gruppo di astronauti rappresentante il globo terrestre dallo spazio, che evidenzia maggiormente gli oceani e la loro estensione. Più del 70% della superficie terrestre è composta da mari e oceani eppure noi ne conosciamo soltanto un misero 5%, il nulla paragonato ad un'immensità di conoscenza che non ci appartiene. Per questo le superfici marine sono diventate una delle prime frontiere da esplorare da parte dell’uomo. Alle persone fa incredibilmente paura l’ignoto quasi quanto la perdita del controllo; per ciò in questo momento potrebbero benissimo esserci sottomarini con scienziati esperti da qualche parte sotto gli abissi alla ricerca di qualcosa di nuovo da sfoggiare al mondo intero come un trofeo da tenere in bacheca. Probabilmente nemmeno noi sappiamo cosa cerchiamo, ma controlliamo disperatamente ogni angolo del mondo alla ricerca di anche solo una piccola molecola a cui nessuno ha ancora attribuito un nome. Ma a noi non piace accontentarci. Anche quando l’ultimo centilitro di acqua presente sui fondali marini sarà stato visto, studiato e archiviato, noi non diremo basta. Per questo il 20 luglio 1969, con la missione spaziale Apollo 11 è stato fatto il primo passo sul suolo lunare e il 18 febbraio 2021 il rover Perseverance della Nasa ha raggiunto Marte per cercare tracce di vita. Lentamente ci stiamo prendendo qualsiasi cosa non abbia un cartellino con una descrizione o un proprietario. Cerchiamo di fare sempre un passo più avanti degli altri per risultare superiori. Saremmo disposti ad arrampicarci sulle stelle anche a costo di precipitare tra le nuvole. Allora, quando tra molti anni sarà stata abbattuta anche l’ultima frontiera e quando anche l’ultimo centimetro dell'universo sarà stato visto e controllato, forse ci renderemo conto di quanto una persona sia disposta a fare pur di arrivarci per primo. Allora, e solo allora, quando non ci sarà più nulla da possedere, forse ci renderemo conto di quanto anche "la specie più evoluta" diventi primitiva e insaziabile quando si tratta di lotta per il potere.


di Ilaria Ceva


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