La lotta del fiocco rosa. Più uccidete, più morite.


Molti di noi ogni giorno vengono svegliati dalla maledetta suoneria del cellulare. Così la spegniamo, ci alziamo e andiamo in bagno. Ci guardiamo allo specchio e pensiamo: “Che razza di giornata mi aspetta oggi”. Non abbiamo voglia o forse non vogliamo averla.
Dopo, andiamo a scuola o a lavoro. Studiamo e lavoriamo, torniamo a casa stanchi, assaggiamo la cucina di mamma alla sera e guardiamo  un film su netflix prima di addormentarci. Così, sempre. 
Non molti giorni fa una ragazza iraniana è morta. Partecipava alle proteste per Mahsa Amini e poi è scomparsa.
Le autorità iraniane negano di averle fatto del male, eppure ne hanno rubato il corpo per poi seppellirlo da un’altra parte. Lo hanno fatto per evitare che la sua tomba diventasse un ulteriore luogo di proteste, per sfuggire alla pubblicità. O alla verità. 

La ragazza si chiamava Nika ed era di un anno più grande di me, aveva solo diciassette anni. 
Quando io avrò diciassette anni, farò la stessa vita elencata all’inizio, come tutti d'altronde. 

Potevo essere io. Poteva essere qualsiasi ragazza che sta leggendo in questo momento, invece era Nika.La vediamo per l’ultima volta in un video pubblicato in rete.

Canta una famosa canzone d’amore iraniana degli anni  ′60.
E’ come noi: spensierata, sorridente, pura.
Tutto questo è però irrilevante per le autorità iraniane, la cui polizia afferma di non aver toccato né Mahsa né Nika; per Nika si è addirittura ipotizzato un suicidio.
Stranamente, però, il giorno stesso della scomparsa, i suoi account telegram e instagram sono stati cancellati. Stranamente, nel suo ultimo messaggio mandato agli amici, la ragazza scrive di essere inseguita dalle forze di sicurezza. Stranamente, gli zii di Nika dichiarano in un’intervista, che la ragazza è caduta da un tetto e che le forze di sicurezza non sono coinvolte nella sua
morte – anche se avevano in precedenza accusato le autorità. Stranamente è tutto strano.
E’ tutto così brutalmente prevedibile da parte loro. E’ oltraggioso il loro tentativo di nascondere una realtà quotidiana e non è qualcosa che potranno fare ancora a lungo, perché la sopportazione non è infinita.
Quei veli che bruciano nelle piazze delle città in Iran hanno e continueranno ad avere un valore.

Nessuno scorderà il coraggio, la forza e il terrore affrontato dalle iraniane, nessuna esclusa.
Nessuno potrà azzardare al dimenticatoio, perché moltissime nostre coetanee
stanno combattendo.

Nessuno abboccherà mai all’amo e se qualcuno lo farà, sarà solo per trascinarli

sott’acqua e annegarli nelle loro stesse menzogne.



@emanuelarcx


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