Bonsai: amico in miniatura

La conoscenza di questo piccolo amico e quanto potrebbe essere importante per le nostre vite

 

La coltivazione dei bonsai è una vera e propria opera d’arte: coloro che si dedicano alla  cura di  un albero in  miniatura sviluppano e alimentano con il tempo una profonda relazione con la propria pianta, prendendosi cura di un essere vivente che cresce con chi si occupa delle sue necessità, fino a poter percepire le radici del bonsai protese alla ricerca dell’anima dell’umano.

Può sembrare strano pensare a un rapporto del genere sviluppatosi con una pianta, ma il contatto con la natura spesso aiuta a ritrovare pace con se stessi, elemento fondamentale per stabilire un corretto equilibrio con l’ambiente e le persone che ci circondano. 

Molte volte, specialmente a causa dello stile di vita frenetico che la società contemporanea ci impone, diviene abitudinario mettere la cura della nostra persona in secondo piano, in particolar modo per quanto riguarda i nostri aspetti interiori, quelle parti di noi che non sempre siamo obbligati a mostrare quotidianamente agli altri per quello che realmente sono, e che quindi possiamo più facilmente mascherare. 

Costruire un legame con il bonsai può aiutarci a portare sollievo alla mente e all’anima, parti di noi che non possiamo coprire in continuazione con un semplice fondotinta, come si fa quando si vogliono nascondere lo stress e l’insonnia; dunque se si è interessati ad un aiuto proveniente dal mondo vegetale, perché non tentare di fare amicizia con questa particolare pianta? 

La cura di questo albero in miniatura richiede particolari attenzioni e capacità di cogliere i mutamenti che denotano la sua crescita; è proprio questo elemento che permette di creare più facilmente un legame positivo con il piccolo essere: l’attenta e coerente cura verso di lui, che si riflette sulla nostra anima, permettendoci di ritagliare spazi di tempo per coltivare questa sintonia.

Il termine bonsai, che in giapponese significa “albero piantato in vaso piatto”, deriva dal cinese punsai, parola che assume i significati di "pianta" e "vaso"; parliamo di vegetali, come già detto, in miniatura, che vengono coltivati con tecniche precise, in modo da rendere l’albero il più simile possibile alle specie esistenti in natura, prestando particolare attenzione nel preservare proporzioni e colori di queste ultime. 

Questa pratica ha assunto, con lo scorrere del tempo, molteplici significati: inizialmente rappresentava un esercizio spirituale ed espressione della propria capacità di controllare la crescita della pianta, finendo con il denotare un esercizio di quasi prevalenza dell’uomo e onnipotenza nei confronti della natura stessa- il riuscire a dominare la realtà e il suo fluire. Nella cultura occidentale rappresenta invece l’incontro tra uomo e creato, permettendo di avvicinarsi al mondo dal quale proveniamo, ma dal quale, a causa dell’inurbamento, ci consideriamo sempre più scissi. L’albero in miniatura permette all’uomo che vive in città di osservare i cicli della natura, per lui sempre meno percettibili, basti pensare al susseguirsi delle stagioni e il notare il cambiamento del colore delle foglie, così come sentire il profumo dei nuovi frutti e osservare la crescita della pianta. 

La chiave che costituisce l’idea base di questa pratica è l'originale e fedele riproduzione della realtà, con la quale l’uomo stabilisce un particolare rapporto, grazie alla possibilità di far crescere il bonsai potendo, anche se limitatamente, conformare il suo sviluppo attraverso particolari tecniche quali potatura, cimatura, scelta del contenitore, rinvaso ed applicazione del filo metallico, stabilendo cosa sembra poter rapportare ciò che è meglio per il nostro piccolo amico e per i nostri gusti personali.

Un piccolo alberello verde potrebbe veramente aprirvi un mondo immenso!

Nei prossimi articoli cercherò di spiegarvi come dedicarsi alle pratiche necessarie per il suo benessere. 

di Kiary Caggiano







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